
Divagazioni | Spazio Vacante Newsletter
23-01-2023
VAI ALL’ARCHIVIO DEI NUMERI QUI,
Per iscriverti alla Newsletter puoi cliccare QUI. Per seguire le attività di Spazio Vacante puoi cliccare QUI
La newsletter raccoglierà ogni volta una conversazione. Una conversazione avvenuta realmente e di cui sarà anche disponibile l’intera registrazione audio. Le conversazioni coinvolgeranno persone e gruppi che, in vario modo, crediamo che possano far parte di un’unica divagazione, di un’unica richiesta di orientamento. Si tratta di artisti, agricoltori, ricercatori, ristoratori, musicisti, appassionati e compassionevoli nei nostri confronti quando andremo a chieder loro indicazioni per il nostro viaggio. La loro coerenza o, eventualmente, incoerenza, è una questione di vita, anzi di vite; è la vitalità che sale dalle gambe di chi cammina o che tiene gli occhi aperti dopo una lunga e stimolante conversazione.
DIVAGAZIONE #7
Fare vuoto Divagazione con Luca Boffi, Alberonero
Siamo andati a trovare Luca Boffi, Alberonero, nel suo studio vicino al fiume Secchia, tra Modena e Reggio Emilia. Abbiamo parlato della pianura e dei suoi narratori, di come la solitudine e il vuoto possano essere strumenti per la poetica di un artista e di quanto, proprio nel vuoto, possa trovarsi il terreno fertile per l’incontro autentico con il mondo di cui siamo parte. Divagando, siamo finiti a parlare delle parole, della paura che fanno e della straordinaria forza che alcune mantengono malgrado i cambiamenti e le pressioni storiche. Abbiamo chiesto a Luca quale fosse l’intreccio di produzione artistica e lavoro agricolo, per capire che forse “consociazione” non è un vocabolo utile solo a chi coltiva, ma anche a chi sente il bisogno di vivere diversamente con la propria inesauribile complessità di essere umano.
DIVAGAZIONE #6
I possibili di una valle
Divagazione con Julia Coronel (Sottobosco Libri)
Abbiamo avuto la fortuna di divagare con Julia Coronel a casa sua, perché siamo convinti che i contesti cambino anche il significato delle parole.
Julia ha fondato, insieme ad Andrea, Sottobosco libri, una biblioteca aperta che si trova a Rueglio (TO) e raccoglie libri molto diversi tra di loro, dai quali traspare una ricerca approfondita, appassionata e personale nei confronti di temi come l’ecologia, la cultura vernacolare, il femminismo, l’antropologia, la botanica e molti altri. Ci interessava capire che rapporto ha una ricerca simile, attualissima, con un luogo che per abitudine definiamo fuori dal tempo, isolato nella mezza montagna canavese. Poi tutto ha preso la propria piega, fortunatamente, e siamo finiti a parlare dei libri, delle vite possibili, dell’essere stranieri, donne, della meraviglia quando si riconosce il proprio sentiero.
Divagazioni nasce anche per percorrere la linea, presunta, che separa mestiere culturale e mestiere agricolo, città e campagna, natura e cultura; ma soprattutto nasce come un luogo per trovare esempi concreti di persone, storie e scelte. Non sapevamo, e non sappiamo ancora adesso, quale figura andranno a comporre gli incontri che sono stati realizzati fino ad ora ma, parlando con Julia, abbiamo avuto la sensazione di essere nel giusto tratto di sentiero.
DIVAGAZIONE #5
L’orto come studio Divagazione con Simone Scardino
Per la quarta divagazione abbiamo incontrato Simone Scardino, un artista con base a Torino che ha scelto di avere il proprio studio presso un orto sociale, un lotto assegnato dal comune all’interno degli spazi gestiti da Agrobarriera nel quartiere Barriera di Milano. Simone lavora sulla botanica, sulle piante che sono il filo conduttore di tutta la sua ricerca, insieme a un’attitudine delicata, attenta alla partecipazione. Abbiamo parlato di cosa vuol dire scegliere un orto come studio e, divagando, siamo arrivati a chiederci come questo modifica l’idea che si ha del proprio essere artista. Abbiamo parlato di orti urbani, dei miti che li accompagnano e di come i posti hanno la forza di cambiare le persone.
DIVAGAZIONE #4
Stare: una poietica Divagazione con Andrea Staid
Ci sono casi in cui pratica e teoria, quotidianità e meraviglia, diventano i due capi di una corda che una volta annodati formano un cerchio perfetto. Abbiamo conosciuto Andrea attraverso i libri. Ci sono piaciuti i primi, dedicati a margini della metropoli e a chi li abita, e poi quelli più recenti, dedicati alla natura e alla casa, alla ricerca di un rapporto diverso con il mondo e l’infinità degli esseri che lo compongono.
[…]
Abbiamo scelto di parlare con lui di come la vita quotidiana può diventare un grande laboratorio di cambiamento. Avevamo la sensazione che l’equilibrio fragile, giornaliero, tra il saper-fare e il pensare fosse il nostro modo per entrare in connessione con il suo lavoro. Abbiamo divagato per imparare a riconoscere tutte le ricchezze che ci sono lungo il cammino.
DIVAGAZIONE #3
Acrotonia, o germogliare alle estremità
Divagazione con Elia Lamberti/Braccia Rese
Siamo arrivati a San Martino di Busca (CN) alle dieci del mattino. Ci aspettava Elia Lamberti nel cortile dell’azienda vitivinicola di cui è socio, Braccia Rese, una realtà nata quattro anni fa ai piedi della Val Varaita, sulle colline che precedono l’inerpicarsi della montagna. Braccia Rese è una società agricola nata nel 2019 da Livio, Giovanni ed Elia. Ognuno di loro ha messo nel progetto il suo sapere, la sua fatica e soprattutto le idee che lo rappresentavano. Fanno vini, lo fanno ragionando su cosa significa “fare vino”. Anche oggi, in un momento in cui il vino “naturale” sta vivendo un’improvvisa notorietà. Hanno un piede nel vino “cool” e l’altro dentro l’agricoltura più sincera e concreta. Sono due piedi ben piantati per terra, con una testa che frulla sempre. Abbiamo parlato di cosa si provi a decidere di vivere ai “margini” e di come dai margini possono germogliare nuove connessioni grazie a necessità pratiche e quotidiane.
DIVAGAZIONE #2
Toccare, mangiare, prendersi cura
Divagazione con Giulia Soldati
P. Poi pensa al tatto, al rapporto tattile con la terra, con le cose, sempre per quanto riguarda il cibo. C’è tutta una finezza.
G. No ma infatti il fatto di dire “usa il tuo corpo” non vale solo nel senso di “conosci quello che mangi”, non è solo una questione di consumo, ma anche di tutto quello che sta prima. Serve per parlare di chi cresce quello che mangiamo. Mi piace questa connessione, è bella no?
DIVAGAZIONE #1
Spazio Parlante: “Sei lo stesso lampione di prima?”
Ogni idea che ho avuto la collego a un posto, a una serie di posti, a un tragitto. Magari a cento posti! Non è una cosa, è una specie di filo, e la conversazione è un modo per far vedere come quel filo si aggroviglia.